Boom di investimenti in macchine agricole nel 2021

Si dice che il trattore sia il primo oggetto di desiderio dei nostri agricoltori.

Basti pensare che in Italia nel 2019 c’erano 1,75 milioni di trattori contro i 4,8 milioni degli Stati Uniti, dove però la terra arabile è 20 volte maggiore della nostra!

Ma se negli anni pre-pandemici si credeva che questi acquisti fossero primariamente guidati dal prezzo e da un’esacerbata competizione con il “vicino di campo”, oggi sembra che sia il contenuto tecnologico il vero driver, capace sì di razionalizzare i costi ma anche di aumentare la resa produttiva.

Molto illuminante l’intervista rilasciata dal Presidente Malavolti di Federunacoma – la federazione delle industrie costruttrici di macchine agricole – a Il Sole 24 Ore: «Le immatricolazioni di trattori hanno raggiunto quota 24.400 unità con una crescita rispetto al 2020 di oltre il 36%. A queste vanno aggiunte le quasi 400 mietitrebbie immatricolate. Numeri che non si vedevano da molto tempo. Almeno dagli anni ’90».

E i dati sulle vendite di macchine agricole made in Italy rispecchiano il trend globale: +12% negli Usa, +25% in India, +7% in Germania, +20% in Gran Bretagna, e stessi andamenti in Spagna con +13%, in Turchia +49%, Russia +24% e Giappone +35%.
 
Si assiste a una nuova alba nelle campagne: gli agricoltori si stanno indirizzando verso una trasformazione dettata dalla transizione ecologica e dal rinnovamento tecnologico.
 
Un ruolo di primo piano lo hanno sicuramente avuto gli incentivi, soprattutto quelli di Agricoltura 4.0 che stanno incoraggiando l’acquisto di macchine di potenza medio-alta ad alto contenuto tecnologico. «Misure – aggiunge Malavolti – alle quali andranno aggiunti i fondi stanziati dal Pnrr».

Il settore prevede di chiudere l’anno con un fatturato di circa 14 miliardi di euro (+21% rispetto al 2020), 9 dei quali (il 65%) legati all’export.
 
Per quanto ci riguarda, in I.S.A.C. abbiamo avuto riscontri pratici di questa crescita e di come il trend si stia mantenendo in aumento: le richieste dei nostri alberi per la realizzazione di assali, sono aumentate del 40% rispetto al poco fortunato 2020 ma si è registrato un buon incremento anche rispetto al 2019.
Se, come abbiamo visto, tutti i Paesi sono in crescita, per noi il mercato geografico più effervescente è stato e continua ad essere quello italiano e tedesco, con aumenti interessanti anche da parte di clienti francesi. Gli ordini che riceviamo sono soprattutto per shaft di 120 ÷ 150 kg, per assali di trattori e mietitrebbie.
 
Ciò che soprattutto abbiamo riscontrato è che, a differenza di solo qualche anno fa, le richieste che riceviamo vertono prevalentemente su alberi con foratura a caldo, un plus senza paragoni rispetto al prodotto base perché permette ai nostri clienti di essere maggiormente competitivi rispetto alla concorrenza e di ribaltare quindi questo valore aggiunto sui prodotti finiti delle loro aziende clienti.
 
In generale crediamo che vada fatto un plauso al comparto agricolo che ha colto quanto l’innovazione tecnologica possa apportare reali benefici per una crescita sostenibile, così come va riconosciuto il merito sia ai produttori finali dei macchinari che a quelli a monte della filiera, per i loro costanti investimenti in progettazione e sviluppo con il fine duplice di rendere questi prodotti sempre più green e al contempo compatibili agli adeguamenti produttivi in vista della crescita della popolazione mondiale.
 
Fonte: Il Sole 24 Ore, Agronotizie